Fuorilegge gli autovelox non omologati, tremano le amministrazioni del Piceno: a rischio le multe

L’ordinanza della Cassazione smentisce la circolare ministeriale.

Sulla sopraelevata dell’Ascoli mare sono in corso i lavori di ripristino dell’autovelox appaltati dalla Provincia di Ascoli
Sulla sopraelevata dell’Ascoli mare sono in corso i lavori di ripristino dell’autovelox appaltati dalla Provincia di Ascoli
di Luca Marcolini
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Giovedì 25 Aprile 2024, 02:55 - Ultimo aggiornamento: 26 Aprile, 08:26

ASCOLI C’è un’ordinanza della Corte suprema di cassazione (su ricorso del Comune di Treviso) che rischia di produrre un effetto-terremoto sul fronte delle multe per eccesso di velocità con rilevazione attraverso dispositivi elettronici non omologati. Un pronunciamento che rimarca proprio la differenza tra l’approvazione e l’omologazione degli autovelox, al contrario di quanto previsto da una circolare ministeriale del 2020 che parla di equivalenza, con la possibile conseguenza di ricorsi e una eventuale nullità delle sanzioni elevate attraverso dispositivi, per l’appunto, solo approvati ma non omologati.  Questo perché la stessa ordinanza della Cassazione, che sta già facendo tremare il Comune di Treviso e, a cascata, tanti altri enti nel Veneto e in Italia, stabilisce che una circolare non possa andare a modificare una normativa di livello superiore, ovvero, nel caso specifico, il Codice della strada (all’articolo 142 comma 6). E a questo punto il problema rischia di rimbalzare anche nel Piceno.

Gli effetti nel Piceno

Il problema, venuto a galla con il pronunciamento della Cassazione, potrebbe interessare, quindi, anche le amministrazioni locali che sulle strade picene abbiano utilizzato e utilizzino ancora autovelox o altri dispositivi di rilevamento (come scout speed o velomatic), dalla Provincia ai Comuni, nel caso in cui gli stessi risultino non omologati, ma solo approvati.

Enti che, nel caso, sarebbero stati indirizzati in tal senso, in realtà, dalla circolare ministeriale del novembre 2020 con cui si ritiene equivalente l’approvazione all’omologazione degli autovelox. Una interpretazione ministeriale che ora, invece, viene bocciata dalla Corte di Cassazione. Resta da capire, dunque, cosa succederà. Ad esempio, nel caso della Provincia di Ascoli, nella sezione polizia provinciale del sito dell’ente, per trasparenza si fa riferimento ai dispositivi utilizzati per il controllo della velocità sulla strada provinciale 227-Raccordo Ascoli Mare-Porto d’Ascoli, con la pubblicazione dei certificati di taratura e poi, per quanto riguarda l’omologazione di tali dispositivi, si allega invece il decreto ministeriale di approvazione, equiparandola all’omologazione. Al contrario di quanto affermano la Cassazione e il Codice della strada.

La verifica

A questo punto occorre appurare se gli apparecchi di rilevazione utilizzati da vari enti locali siano omologati o solo approvati e, soprattutto, cosa potrebbe succedere riguardo le multe elevate con dispositivi non omologati dopo questo pronunciamento della Cassazione. Alcuni comitati spontanei si starebbero già preparando ai ricorsi.

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