Ascoli, summit in prefettura con le forze dell’ordine e i vertici della Dia. Cantieri post sisma: «Rischio criminalità da tenere d'occhio»

Summit in prefettura con le forze dell’ordine e i vertici della DiaCantieri post sisma
Summit in prefettura con le forze dell’ordine e i vertici della DiaCantieri post sisma
di Luigi Miozzi
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Martedì 7 Maggio 2024, 04:20 - Ultimo aggiornamento: 13:42

ASCOLI - Prevenire e contrastare le infiltrazioni della criminalità organizzata nei cantieri della ricostruzione post sisma. Sin dal suo insediamento, il prefetto di Ascoli, Sante Copponi ha mostrato particolare attenzione per la sicurezza nei cantieri ed evitare che ci possano essere delle penetrazioni mafiose nei cantieri del cratere.

Su questi temi, si è tenuta a Palazzo San Filippo una importante riunione che ha visto la partecipazione del commissario Guido Castelli, del direttore della struttura prevenzione antimafia, il prefetto Paolo Canaparo; del direttore del servizio analisi criminali del dipartimento della pubblica sicurezza, Stefano Delfini; del colonnello dei carabinieri Mario Conio, capocentro della direzione investigativa antimafia per fare il punto sulla situazione attuale e sulle iniziative da intraprendere per mantenere alta l’attenzione.

Con loro, anche il questore di Ascoli Giuseppe Simonelli e i comandanti provinciali dei carabinieri, Domenico Barone, e della guardia di finanza, Gianfranco Lucignano.

La manodopera

«È stata una giornata importante perchè questa riunione è di altissimo livello - ha sottolineato il prefetto Copponi - per fare un’analisi dei cantieri attivi sul territorio per quanto riguarda la ricostruzione, sia pubblica che privata con particolare riferimento alle imprese che provengono da fuori regione. Altro scopo della riunione era quello di dare un impulso nuovo e un indirizzo alle attività antimafia anche in previsione di una ulteriore accelerazione della ricostruzione. Un terzo aspetto, ma non meno importante, è l’attenzione che sarà rivolta ai flussi di manodopera per evitare fenomeni di intermediazione illecita di manodopera».

L’incontro è stato l’occasione per fare un bilancio dell’attività antimafia che si sta portando avanti nelle aree terremotate: «Quello che è importante, è anche la presenza del commissario Castelli e del direttore della Dia, Conio poichè, il nostro è un lavoro corale e vogliamo garantire che le attività di ricostruzione procedano celermente - ha detto il prefetto Canaparo direttore della struttura di missione antimafia che coordina tutta le prefetture del cratere -. Al tempo stesso dobbiamo garantire che in nessun modo venga abbassata la guardia sul tema della legalità. Qui, sul territorio, cercheremo di intensificare l’accesso dei cantieri e garantire sicurezza ai lavoratori». Fino a questo momento, non sono state registrati casi significativi e di particolare importanza ma l’attenzione resta alta e per questo verranno intensificati i controlli.

Il monitoraggio

«Le norme ci consentono di avere un presidio antimafia molto significativo per cui noi, come gruppo di interforze centrale, composto da specialisti di tutte le forze di polizia, siamo qui per testimoniare la nostra presenza e fornire il nostro ausilio - sottolinea il direttore del servizio analisi criminali del dipartimento della pubblica sicurezza, Stefano Delfini -. I nostri specialisti compiono analisi molto approfondite sulle compagini societarie, sulle cariche e permettono di verificare che non ci siano teste di legno all’interno di queste società».

Il cambio di passo

Anche la struttura commissariale è impegnata in prima linea dal momento che «con il cambio di passo che abbiamo impresso alla ricostruzione determina nel cratere la possibilità che anche intenzioni malevole possano infiltrarsi - dice il commissario Castelli -.La guardia deve rimanere alta e proprio per questo abbiamo deciso di introdurre il badge settimanale di cantiere per avere una digitalizzazione delle presenze che rappresenta uno degli strumenti per governare questo tema».

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