La preoccupazione
«Le ragazze che lavorano al negozio hanno un po’ di paura, la sera, quando devono tornare alla macchina» confessa. «Non sono serene» spiega. «Io non ho avuto una gran percezione di insicurezza ma è pur sempre vero che spesso le aggressioni sono a carico di fasce più deboli della popolazione» fa Simone Rumori, titolare della rivendita di vernici di via Jesi. Anziani e donne sole, ad esempio. Non è un caso che le vittime delle ultime aggressioni siano tutte femminili. «Ci farebbe piacere vedere le forze dell’ordine più presenti - confessa Manna - soprattutto nei momenti critici». Ovvero nel fine settimana, quando qui «si inizia a far festa e qualcuno alza un po’ il gomito» racconta. Quello dell’alcol è un problema ben noto in questa parte di città. Tanto che l’Amministrazione è intervenuta più volte con specifiche ordinanze contro l’uso e l’abuso di alcolici nelle pubbliche vie.
I soldi dietro l'alcol
Spesso dietro l’alcolismo e la tossicodipendenza si nascondono altri problemi di natura economica e sociale. «Bisogna pensare al disagio» rimarca. Come? Attraverso la presenza sul territorio non solo delle forze di polizia ma anche di presidi ed assistenti sociali. La questione, dunque, va «affrontata socialmente». Trovare chi ha bisogno di assistenza non è nemmeno così difficile. «I tossicodipendenti gravitano intorno a piazzale Loreto» racconta, ancora, Rumori. «Stiamo assistendo alla proliferazione dei distributori automatici che spesso sono un punto di ritrovo per chi sta in strada» aggiunge Daniele Donati del Papero Bar. C’è anche chi non fa nulla di male. Però il degrado nasce pure attraverso piccoli gesti. «I bicchieri e le sigarette abbandonati per strada? Ormai sono all’ordine del giorno» denuncia Donati. «Tutti fanno quello che vogliono, non ci sono leggi» constata amaramente. Poi riflette: «la sensazione è che siamo abbandonati a noi stessi ma andiamo avanti». Lo stigma creato intorno al quartiere si ripercuote anche sul commercio. «Con qualche presidio in più, magari le persone verrebbero più volentieri a passeggiare qui invece di parcheggiare l’auto proprio davanti ai negozi» riflette Manna. «Sarebbe un grande regalo» conclude.