Ancona e la grande beffa: ma il Verrocchio non doveva aprire a luglio? «Slitta tutto all’estate 2025»

Ancona e la grande beffa: ma il Verrocchio non doveva aprire a luglio? «Slitta tutto all’estate 2025»
Ancona e la grande beffa: ma il Verrocchio non doveva aprire a luglio? «Slitta tutto all’estate 2025»
di Andrea Maccarone
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Martedì 21 Maggio 2024, 03:40 - Ultimo aggiornamento: 22 Maggio, 08:49

ANCONA Due anni di ritardo. L’ultimo traguardo fissato per quest’estate: puntualmente smentito. L’autostazione Verrocchio, alla Palombella, è un cantiere stregato. «Contiamo di vederla funzionante per giugno 2025» annuncia l’assessore ai Lavori pubblici, Stefano Tombolini.

Un altro giro di roulette per la struttura che attende di rinascere dal febbraio 2021, data dell’appalto consegnato a Consorzio Rennova (2,8 milioni di euro l’importo dell’opera). Diciotto mesi per lo smantellamento del cantiere. Neanche a dirlo, si sono succedute una serie di vicissitudini e inciampi. Dal caro materie prime ad una serie di inadempienze dell’impresa con tanto di solleciti e penali applicate dal Comune. 

 

Iter a ostacoli 


Superata l’impasse «abbiamo rinnovato la fiducia all’impresa» ribadisce Tombolini.

Ma la marcia verso il completamento della struttura viaggia ancora a rilento. L’ultimo ostacolo che ha rallentato la roadmap il rivestimento in vetro della palazzina. «Il Comune ha inviato un saldo di 270mila euro all’impresa per l’acquisto dei materiali» fa sapere l’assessore. «I vetri sono stati ordinati - assicura il direttore lavori, l’architetto Andrea Marasca -. A breve saranno consegnati e installati». Marasca è ottimista: «L’obiettivo è terminare i lavori entro la fine dell’anno, mancano da completare i controsoffitti della struttura, la pavimentazione dei piazzali e il parcheggio». Ma c’è anche tutta un’altra partita da sistemare: quella dell’impiantistica. 


La gestione digitale 


Una volta ultimata la struttura e il parcheggio scambiatore, infatti, bisognerà funzionalizzare tutta la parte della gestione digitale dei servizi: tabelloni informatici con orari partenze e arrivi degli autobus della linea extraurbana, più tutto il sistema di apertura/chiusura del park scambiatore (250 posti) che comprende la lettura dei ticket, le sbarre di accesso e gli schermi indicatori del numero di stalli liberi. Per non parlare dell’illuminazione. Il Comune è riuscito ad intercettare 1 milione di euro per la realizzazione degli impianti digitali spostando sul progetto Verrocchio la somma inizialmente stanziata per il bando periferie. Il termine ultimo per mettere la parola fine al cantiere è fissata a giugno 2025 perché «è quella la deadline per consuntivare al Ministero lo stornamento del milione di euro». 


La decisione 


L’appalto per l’impiantistica, però, non è ancora stato affidato. «Valuteremo se proseguire con il Consorzio Rennova, oppure no» spiega Tombolini, che comunque lascia trasparire una convenienza logistica nel non intraprendere la via di un riappalto a terzi. Ma non è tutto: ammesso che all’estate prossima si arrivi con tutta la struttura completata, ci sarà poi da affidare la gestione dei locali della palazzina. Oltre ai servizi agli utenti, è presumibile che un’area andrà ad uso degli autisti dei bus. Ma ne resterebbero fuori altri, al piano terra, dove Tombolini immagina «attività commerciali a supporto dei fruitori del servizio e per valorizzare l’area». Ma di gare in evidenza pubblica ancora non c’è traccia.

«Ne stiamo discutendo con il sindaco» assicura, comunque, Tombolini. Il lungo iter dell’autorimessa, ad ogni modo, è un viaggio costellato di sventure. Da marzo 2021, avvio dei lavori, al primo stop per il caro materie prime che ha imposto lo slittamento della consegna del cantiere da settembre 2022 a gennaio 2023. Poi uno scivolamento all’autunno 2023 e ancora un altro a primavera 2024. A seguire l’annuncio del Comune della fine cantiere a luglio 2024. Infine la scadenza perentoria: giugno 2025. Toppata anche quella, sarebbe davvero il capolinea. Ma non degli autobus. Addio finanziamento, addio progetto.

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