Boulevard, fine lavori con strafalcione latino ad Ancona: Traiano? Diventa l’imperatore formaggiaio

Concluso il cantiere di via XXIX Settembre. Ma la scritta sul marciapiede è sbagliata: “caesari” diventa “caseari”

Boulevard, fine lavori con strafalcione ad Ancona: Traiano? Diventa l’imperatore formaggiaio
Boulevard, fine lavori con strafalcione ad Ancona: Traiano? Diventa l’imperatore formaggiaio
di Federica Serfilippi
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Domenica 21 Aprile 2024, 03:35 - Ultimo aggiornamento: 15:42

ANCONA La bella notizia è che, dopo quasi quattro anni, i lavori per il nuovo boulevard di via XXIX Settembre sono praticamente finiti. La cattiva è che il marciapiede fronte mare ha portato alla luce uno strafalcione latino, tanto da affibbiare all’imperatore Traiano non l’appellativo di «Cesare», ma quello di «formaggiaio».

L’omaggio

Il qui pro quo, è proprio il caso di dirlo, è contenuto nella frase incisa sulla pavimentazione che, da Porta Pia, conduce alla statua di Traiano, proprio a due passi dalla fermata del bus.

La scritta doveva essere, nelle intenzioni, un omaggio al condottiero che nel secondo secolo dopo Cristo contribuì a proprie spese all’espansione del porto dorico. La stessa iscrizione dedicata al «padre della patria e generosissimo principe» che vinse in Dacia si trova sull’attico dell’Arco di Traiano. Con la differenza che lì «Cesare» è riportato in forma corretta.

A voler essere scrupolosi, ma forse è solo un effetto ottico a farlo pensare, l’iscrizione contiene un altro errore. Sull’attico dell’arco, e su tutte le testimonianze che fanno riferimento al nome completo dell’imperatore, Traiano viene ricordato come il figlio del «divino Nerva». In latino «divi Nervae». Sul marciapiede di via XXIX Settembre è invece così riportato: «divi Nerva e filio». Come se la «e» (in realtà «et», se si volesse proprio essere dei puristi della lingua) fosse stata usata come una congiunzione, anziché come una lettera del genitivo.

Il web non perdona

L’errore che ha trasformato Cesare in un formaggiaio, volendo italianizzare la parola «caseari» che in latino no esiste (sarebbe al massimo «casearii»), ha inevitabilmente scatenato l’ilarità del web, con la circolazione delle foto che riprendono la scritta-beffa dedicata all’imperatore Traiano. La svista sarebbe comunque non imputabile al Comune ma all’artigiano, che si sarebbe già reso disponibile a porre rimedio. Al di là degli strafalcioni grafici, la notizia positiva è che i lavori di restyling sono praticamente conclusi dopo un cronoprogramma completamente saltato. Ci sono voluti quasi quattro anni per chiudere il cantiere, aperto nel dicembre del 2020 dall’amministrazione Mancinelli.

Le tranche

I lavori sono partiti su più tranche. La prima ha riguardato il rifacimento della balaustra tra la Statua di Traiano e Porta Pia. Il cantiere sarebbe dovuto durare 270 giorni consecutivi e naturali, ma i tempi progettuali non sono stati rispettati, tanto che nel febbraio del 2022 il Comune, dopo vari solleciti, aveva inviato una diffida alla ditta. Nel settembre del 2021, l’impresa aveva spiegato i ritardi, adducendoli alle malattie del personale, causa Covid, al ritardo per la fornitura dei materiali e alla difficoltà di evadere gli ordini. Nell’agosto 2022 è stato aperto un tratto della passeggiata, con la nuova balaustra e le vetrate panoramiche. Ad ottobre dello stesso anno sono state svelate le panchine e la nuova pensilina del bus, a novembre è stato approvato il progetto definitivo per il restyling nel tratto tra Porta Pia e l’ingresso del Mandracchio, dove ieri gli operai stavano portando via alcuni attrezzi: marciapiede e balaustra sono stati completati. Più critico il recupero del rettilineo verso la Banca d’Italia, con la balaustra che è stata ritinteggiata più volte nel corso del tempo e l’errore del massetto, più alto rispetto a quanto prospettato sulle carte. Ora, il calvario (non quello grafico) sembra essere terminato.

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