Fano, irregolarità nei trasporti sanitari
Le Iene filmano gli abusi. Esposti ignorati

Fano, irregolarità nei trasporti sanitari Le Iene filmano gli abusi. Esposti ignorati
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Martedì 13 Ottobre 2015, 19:29 - Ultimo aggiornamento: 21 Ottobre, 14:36
FANO - ​"Frodare la sanità": questo il titolo del servizio trasmesso dal programma televisivo "Le Iene" ieri sera su Italia Uno.

Le telecamere hanno ripreso alcune irregolarità compiute dalle aziende che hanno l'appalto dei trasporti sanitari, in provincia un’associazione temporanea di impresa formata da One Emergenza, Croce Verde e Solaris, mettendo in luce come il sistema sanitario paghi una cifra non del tutto dovuta per i servizi resi.



Primo fra tutti è il trasporto in ospedale, alcuni infermieri hanno confermato che gli autisti delle ambulanze private scaricano il paziente per andare ad effettuare altri servizi, cosa che è stata anche documentata dalla trasmissione.



La iena Giulio Golia ha mostrato che secondo il contratto di servizio stipulato l'ambulanza ha l'obbligo di attendere 60 minuti dopo aver scaricato un paziente e solo se questo tempo scade può andarsene. Abbandonando l'ospedale prima del tempo l'azienda privata riceve il beneficio di allungare i tempi del servizio perché torna in seguito a prendere il paziente chiede un pagamento doppio al sistema sanitario, pari a 72 euro.



Ad accorgersi di questo fatto è stato il responsabile della centrale operativa del 118, Alessandro Bernardi, che ha stilato un verbale: "In un mese campione, su 201 trasporti svolti, nessuna prestazione risulta essere durata meno di 90 minuti, con una media di 129 minuti a prestazione". Secondo quanto riportato il servizio non sarebbe dovuto durare più di 15 o al massimo 20 minuti, ma l'allungamento dei tempi viene definito una "prassi abituale". Al di là dell'aspetto economico, c'è anche una prospettiva umana, dal momento che si fa attendere un paziente diverso tempo in ospedale, anche oltre un'ora.



Un altro aspetto sottolineato dal programma è quello delle lenzuola, poichè dal contratto d'appalto "la biancheria necessaria è a carico dell'impresa, compreso il lavaggio". In realtà "Le Iene" hanno dimostrato che il personale si serve di quelle ospedaliere; su questo aspetto la Solaris ha già rimediato, acquistando dei teli usa e getta per ricoprire le barelle. Infine il punto chiamato "trasporti impossibili", poiché da quanto risulta da alcune fatture mostrate in televisione, la stessa ambulanza in più di un'occasione avrebbe effettuato trasporti in luoghi diversi con lo stesso mezzo, nello stesso giorno ed alla stessa ora.



"Nei primi cinque mesi dell'anno, le tre aziende private che gestiscono i trasporti hanno fatturato 680.291 euro - ha spiegato Golia - la metà di questi soldi però, da quanto ci risulta, non dovrebbero essere corrisposti dalla sanità pubblica".



Golia è infine andato a chiedere spiegazione negli uffici di un'azienda privata, una dipendente ha velocemente accennato ad un "errore di codici" sulle doppie fatture, per poi recarsi dal dirigente dell'Area Vasta Carmine di Bernardo, che si è limitato a rispondere: "Dobbiamo fare delle verifiche".



Per le vicende che coinvolgono i trasporti sanitari, anche la magistratura è stata interessata. Infatti esistono due esposti, uno indirizzato alla Procura della Repubblica e l'altro alla Guardia di Finanza, di cui il primo risalente al 2010, allo scopo di far luce sulle presunte irregolarità delle aziende private che gesticono i trasporti. Ancora non risultano indagini o comunque sanzioni. Un altro esposto è stato presentato dall'Adusbef, l'associazione a difesa dei consumatori, inerente la situazione di un dipendente di Croce Azzurra, nel quale si chiede il recupero degli arretrati non pagati dalla Solaris.



I dirigenti della sanità Aldo Ricci e Maria Capalbo, in servizio quando il primo contratto con l'Associazione temporanea di impresa fu stipulato nel 2005, sono statio informati dal dirigente del servizio 118 dal 2014 ma non risulta che siano stati presi provvedimenti
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